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CORRIERE della SERA
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2009-10-23
L'intesa prevede per il 2010 risorse per 106,2 miliardi complessivi
Sanità: accordo governo-regioni
L'incremento rispetto alla Finanziaria 2009 è di oltre 2 miliardi per i prossimi due anni e più di 3 per il 2012
ROMA - Governo e regioni hanno trovato l'accordo sul Patto per la salute. L'intesa prevede per il 2010 risorse per 106,2 miliardi complessivi. Il governo aveva messo inizialmente proposto poco meno di 104 miliardi. Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha precisato che con l'accordo potranno essere sbloccati anche circa 23 miliardi di euro dei Programmi attuativi regionali (Par) finanziati con il Fas.
INTESA - "Abbiamo siglato una intesa con il governo dopo quattro mesi molto impegnativi", ha affermato il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani. "Siamo sempre stati mossi da uno spirito di leale collaborazione. Appena è stata possibile un'intesa, l'abbiamo siglata. L'incremento del finanziamento al fondo sanitario rispetto alla Finanziaria del 2009 è di 2,866 miliardi per il 2010, di 2,439 per il 2011 e di 3,042 per il 2012. Adesso ci sono le condizioni per una leale collaborazione con reciproca coerenza di atti e comportamenti". Nella proposta il governo aveva avanzato l'ipotesi di un accordo biennale, ma le regioni avevano sottolineato l'esigenza di estendere l'accordo anche al 2012. "Abbiamo concordato con il ministro Tremonti che non bisogna fare deficit e le Regioni si sono prese questa responsabilità", ha aggiunto Errani.
23 ottobre 2009
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REPUBBLICA
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2009-10-23
L'accordo prevede risorse per 106,2 miliardi per il 2010
Concordato però anche un itinerario verso il federalismo fiscale
Salute, intesa Stato-Regioni
su un Patto triennale
Sbloccati i fondi Fas destinati ai programmi regionali, circa 23 miliardi di euro
Obbligo di un piano di rientro oltre la soglia di deficit del 5%
Salute, intesa Stato-Regioni su un Patto triennale
Il presidente della Regione Puglia Niky Vendola (a sinistra)
ROMA - E' stato raggiunto l'accordo fra il governo e le Regioni sul 'Patto per la salute'. Si tratta del programma triennale 2010-2012 di finanziamenti per la sanità, che prevede un progressivo superamento dello stesso programma per procedere verso un concordato federalismo fiscale. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, conferma che sulla sanità si passerà dai 103,48 miliardi nel 2009 ai 106,214 miliardi nel 2010, con 2,866 miliardi in più. Nel 2011 l'aumento sarà di 2,439 miliardi e nel 2012 di 3,42 miliardi. E quindi, nel complesso, le risorse per la sanità nel triennio 2010-2012 "crescono di oltre 8 miliardi di euro".
Nella proposta di 'Patto per la salute' l'esecutivo aveva avanzato l'ipotesi di un accordo biennale, ma le Regioni avevano sottolineato l'esigenza di estendere l'accordo anche al 2012. Grazie all'accordo definito oggi, conferma Claudio Scajola, ministro per lo Sviluppo economico, potranno essere inoltre sbloccati circa 23 miliardi di euro dei programmi attuativi regionali (Par), finanziati con il Fas (il Fondo per le aree sottoutilizzate), per dare una risposta immediata alla crisi economica.
A questo proposito, Scajola precisa che "gli interventi urgenti e prioritari programmati riguardano le infrastrutture, le reti energetiche e le opere di rapida realizzazione". "Si tratta - dice il ministro - di progetti fondamentali per dare concreto sostegno alle attività produttive e alle imprese, per rilanciare l'occupazione, per rafforzare il sistema del credito e rendere più efficiente la sanità".
Ci sarà inoltre, ha spiegato Errani, "il reintegro di 400 milioni di euro del fondo per la non autosufficienza per il 2010". E infine "ci sarà un incremento di 30 milioni di euro per il fondo sociale nel 2010".
Quanto all'impegno delle Regioni, è previsto che, oltre la soglia del 5% di deficit nella sanità, scatti l'obbligo del piano di rientro. A questo punto, ha detto Errani, i piani "vengono valutati prima da una commissione tecnica, se il tavolo dell'Economia e della Salute verificano uno scostamento di ragione finanziaria o di ragione sanitaria. Fatta questa fotografia, a cui partecipano le Regioni, gli indirizzi per il piano di rientro, che deve fare il governatore, vengono valutati da una commissione paritetica Regioni-Governo. Se il piano di rientro non dovesse passare, "scatterà la procedura di commissariamento e il commissario sarà il presidente della Regione".
(23 ottobre 2009)
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L'UNITA'
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2009-10-23
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il SOLE 24 ORE
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2009-10-23
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